Amsa Trial

Le procedure di rianimazione da arresto cardiaco sono ormai ben note e standardizzate e comprendono il massaggio cardiaco e la defibrillazione elettrica. Tuttavia, sono ancora numerosi gli aspetti meritevoli di ulteriore studio in questo ambito. La tempistica della defibrillazione è uno di questi, in quanto i dati finora disponibili sembrano coerenti nell’indicare che alcuni pazienti potrebbero giovarsi di una fase di compressioni toraciche prima della defibrillazione, mentre per altri la defibrillazione immediata risulterebbe sicuramente più efficace. Sapere quando è il momento giusto per defibrillare potrebbe contribuire a salvare più vite.

Studi sperimentali hanno dimostrato che attraverso un’analisi automatica del tracciato elettrocardiografico durante le manovre di rianimazione è possibile individuare il miglior momento e le migliori condizioni per effettuare la defibrillazione con successo, limitando così tentativi futili ed eccessivi. Il parametro AMSA (Amplitude Spectrum Area), in particolare, si è rivelato il più accurato tra i vari predittori elettrocardiografici dell’esito della defibrillazione studiati negli ultimi decenni. “Allo stato attuale delle conoscenze non si sa quale sia il reale beneficio di tale approccio in quanto mancano studi clinici prospettici, come evidenziato nei “Knowledge gaps” del Consensus on Science di ILCOR” afferma Federico Semeraro, past-President di Italian Resuscitation Council e coordinatore dello studio AMSA per la città di Bologna.

Per verificare il reale beneficio di questo approccio, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Mario Negri in collaborazione con Italian Resuscitation Council, AREU Lombardia ed AUSL di Bologna ha promosso AMSA Trial, uno studio clinico multicentrico randomizzato e controllato, che ha iniziato ad arruolare 388 pazienti vittime di arresto cardiaco soccorsi dal servizio 118 di Milano, Monza e Bologna. Dopo aver ottenuto l’approvazione da parte dei Comitati Etici di riferimento, lo studio è ufficialmente iniziato il 1° aprile 2019. Accanto ai centri italiani, che hanno aderito con entusiasmo ad una iniziativa di ricerca di alta qualità che potrebbe apportare un innovativo e concreto contributo alla terapia dell’arresto cardiaco, anche alcuni centri europei hanno mostrato vivo interesse per lo studio e saranno inclusi nell’arruolamento una volta concluso l’iter regolatorio, come ad esempio il servizio di Emergenze della città di Helsinki.

AMSA Trial, ideato e condotto principalmente in Italia, fa parte del progetto internazionale ESCAPE-NET (https://escape-net.eu), volto a prevenire l’arresto cardiaco e a migliorarne le terapie, ed è finanziato mediante il programma europeo Horizon 2020. “Questo studio, è il primo che valuta in maniera prospettica la rianimazione guidata dall’analisi in tempo reale del tracciato elettrocardiografico. In base ai valori di AMSA calcolati e riportati dal defibrillatore, il personale delle auto mediche individuerà il momento migliore per erogare la defibrillazione aumentandone la probabilità di successo” afferma Giuseppe Ristagno, Principal Investigator dello studio. Maggiori dettagli sul disegno dello studio si possono trovare su clinicaltrial.gov (NCT03237910).

“ I progressi nel campo delle conoscenze scientifiche non possono oggi prescindere dall’analisi di studi randomizzati e controllati, che sono lo strumento di riferimento per la costruzione delle evidenze scientifiche nel mondo. Nel campo della rianimazione cardiopolmonare il ruolo dei ricercatori italiani si è progressivamente affermati in questi anni, e siamo orgogliosi di veder rappresentati nei panel mondiali delle Linee Guida ERC ed ILCOR alcuni rappresentanti della ricerca scinetifica italiana e di IRC in particolare. Il ruolo delle società scientifiche, come recentemente riconosciuto dalla legge Gelli, è fondamentale nel supportare la ricerca ove vi siano evidenze forti, come nel caso dell’AMSA Trial, che ha già visto pubblicati risultati preliminari e disegno di ricerca su autorevoli riviste internazionali (Resuscitation. 2017 Nov;120:A5-A6 et Circulation. 2015 Feb 3;131(5):478-87. ad es). Il Comitato Scientifico di Italian Resuscitation Council, analizzato il disegno dello studio che garantisce la massima sicurezza per il Paziente e l’elevata qualità di trattamento dell’arresto cardiaco, è onorato di partecipare ad un’esperienza di ricerca estremamente innovativa e promettente come AMSA Trial“ dichiara Niccolò Grieco , Coordinatore Comitato Scientifico di Italian Resuscitation Council.

“Siamo orgogliosi che il Principal Investigator di AMSA trial sia Giuseppe Ristagno che con il suo lavoro riconosciuto a livello internazionale ha contribuito a far partire dall’Italia questo progetto ricerca di grande importanza e qualità. La rianimazione cardiopolmonare è un ambito in cui il nostro Paese sta dando contributi sempre più numerosi e significativi anche grazie ai ricercatori della nostra società scientifica ben considerata e rappresentata a livello europeo. A nome di IRC e di tutta la comunità scientifica italiana, un grazie di cuore” dichiara Andrea Scapigliati, Presidente di Italian Resuscitation Council.

Italian Resuscitation Council supporta scientificamente e dà il proprio endorsement ad uno studio di rilevanza internazionale come AMSA trial che una volta terminato risponderà alla attuale necessità di conoscenze che supportino la RCP con defibrillazione guidata dall’analisi del tracciato ECG e migliorino il trattamento dell’arresto cardiaco e della fibrillazione ventricolare contribuendo a salvare vite.

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IRC (Italian Resuscitation Council), Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare, nasce nell’ottobre del 1994 con lo scopo primario di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in Italia.

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