Jaron Lanier, uno dei pionieri di questa materia, coniò nel 1988 l’ossimoro “Realtà Virtuale”, accostando insieme queste due parole di senso opposto, per descrivere “una tecnologia usata per sintetizzare una realtà condivisa… la quale non ha niente a che fare direttamente con ciò che è nel cervello… ma solo con ciò che i nostri organi sensoriali percepiscono”.

Un “Ambiente Virtuale” è un ambiente sintetizzato al computer con cui un utente interagisce attraverso opportune interfacce tecnologiche in grado di fornire stimolazioni sensoriali adeguate e credibili da generare la percezione convincente di un’esperienza reale. Il flusso di informazioni scambiato tra l’utente e l’ambiente virtuale è pertanto sempre mediato attraverso tali interfacce tecnologiche ed avviene nei due sensi, per cui si parla di informazioni “efferenti” legate alle azioni di controllo che l’operatore può esercitare sull’ambiente virtuale e con il quale è in grado di modificarlo, e di informazioni “afferenti”, con riferimento alla stimolazione multisensoriale fornita all’utente dall’ambiente.

La tecnologia di Ambienti Virtuali, molto utilizzata in vari ambiti di simulazione industriale e videoludica, ha trovato molteplici applicazioni in campo medico, dalla simulazione didattica al teleconsulto, dalla diagnosi e pianificazione preoperatoria alla riabilitazione e cura di disturbi psicologici come i disordini post-traumatici da stress. Il campo didattico più usato è quello chirurgico, in particolare in laparoscopia.

Virtual Reality CPR (VR CPR) è un progetto innovativo sviluppato da Italian Resuscitation Council in collaborazione con Studio Evil che ha come obiettivo principale quello di aumentare l’interesse e la sensibilità della popolazione generale alle tematiche dell’arresto cardiaco.

Dopo 10 anni dal prototipo VREM (Virtual Reality Enhanced Mannequin), VR CPR è il più recente strumento di formazione in Virtual Reality nel campo della rianimazione cardiopolmonare.

VR CPR è sviluppato per essere utilizzato con diverse tecnologie di VR. La versione “full setup,” sviluppata per HTC, permette di addestrarsi con Headset (caschetto) e Tracker sui polsi (per misurare lo spostamento delle braccia durante massaggio cardiaco). Questa versione è lo strumento più avanzato per vivere un’esperienza completa di auto addestramento. Il sistema consente di gestire un paziente in arresto cardiaco eseguendo il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore semi-automatico (DAE) con la possibilità di ricevere in tempo reale il feedback sulla performance della frequenza e profondità di compressione.

La versione “School of CPR”, sviluppata per Oculus Go, è pensata per le scuole e per i ragazzi e consente una rapida e semplice esperienza di auto addestramento per apprendere la sequenza ideale da utilizzare in caso di arresto cardiaco.

VR CPR prevede tre diversi scenari con tre diverse procedure e tre diversi defibrillatori per un totale di 9 scenari diversi:

-arresto cardiaco adulto extraospedaliero: un arresto cardiaco nella cornice di Piazza Santo Stefano a Bologna. L’utente deve eseguire le manovre di RCP con sole compressioni senza ventilazioni bocca a bocca come previsto per gli utenti che non hanno ricevuto una formazione adeguata. Lo scenario prevede la rianimazione con massaggio cardiaco e l’utilizzo di 3 diversi DAE – defibrillatori semi-automatici (Philips, Zoll e Physio-Control).

-arresto cardiaco adulto intraospedaliero: un arresto cardiaco in ambiente ospedaliero dedicato agli operatori sanitari con l’obiettivo di insegnare la procedura BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation) per un paziente ricoverato che improvvisamente perde coscienza e smette di respirare e prevede l’intervento immediato con RCP e DAE.

-arresto cardiaco pediatrico a scuola: un arresto cardiaco di un ragazzo di 12 anni a scuola. L’utente applicherà la procedura PBLS-D (Pediatric Basic Life Support and Defibrillation) iniziando la RCP e utilizzando il DAE con le modifiche previste per i pazienti pediatrici.

I punti di forza di VR CPR sono: un alto livello di immersione nell’ambiente virtuale, la possibilità di addestramento ripetuto senza nessun rischio per gli utenti, la misurazione delle performance con possibilità di monitoraggio costante dei risultati.

VR CPR è un progetto con cui Italian Resusciscitation Council si pone all’avanguardia in Europa. Il progetto, presentato all’ultimo Congresso European Resuscitation Council a Bologna, ha ricevuto numerosi feedback positivi e proposte di collaborazione e implementazione internazionali.

«È il frutto del lavoro di Federico Semeraro, uno dei nostri ricercatori, e speriamo possa essere uno strumento importante e adeguato ai tempi per formare alla rianimazione cardiopolmonare sia il personale sanitario sia la gente comune», sottolinea Andrea Scapigliati Presidente di IRC.

«La realtà virtuale è la nuova frontiera per la formazione nel campo sanitario. Noi siamo dei pionieri. L’unico limite di utilizzo è la fantasia», dice Federico Semeraro, Coordinatore Scientifico del progetto VRCPR.

Per informazioni sul corso: info@ircouncil.it

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