Bologna, 4 agosto 2021 – Un primo soccorso rapido e la presenza di un defibrillatore automatico esterno (DAE) sono elementi essenziali per affrontare in modo efficace un arresto cardiaco, ma intervenire è più complesso quando l’emergenza si manifesta in luoghi meno vicini ai centri urbani, come le spiagge e le montagne, frequentate in estate da milioni di turisti: in Italia gli stabilimenti balneari al mare e al lago sono oltre 6.2001, i rifugi più di 7002.

“E’ importante censire e geo-localizzare i DAE già presenti sul territorio italiano, compresi quelli installati negli stabilimenti balneari e nei rifugi, e, come prevede la nuova legge sui DAE, creare una mappa interattiva consultabile attraverso un’applicazione per i cellulari, per far sì che tutti possano sapere qual è il defibrillatore più vicino al luogo dell’emergenza” sostiene Giuseppe Ristagno, presidente di IRC, Italian Resuscitation Council, società scientifica senza scopo di lucro, riconosciuta dal Ministero della Salute, che unisce medici e infermieri esperti in rianimazione cardiopolmonare. “E’ necessario inoltre aumentare il numero dei DAE in spiagge attrezzate, rifugi e impianti sportivi, e, diffondere il più possibile la formazione sul primo soccorso”.

Per approfondire questi temi IRC ha messo a disposizione sul suo sito, due approfondimenti consultabili gratuitamente, sul soccorso in montagna in ambiente impervio, in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, l’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige e sul soccorso al mare e al laghi in caso di annegamento, in collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto, il 118 del Trentino e di Arezzo, l’Istituto Giannina Gaslini e Costa Crociere.

Una raccomandazione essenziale per chiunque affronti un’escursione in un luogo isolato al mare, al lago e in montagna è informarsi sui punti di riferimento del luogo (per esempio il numero del sentiero) e attivare la geo-localizzazione sul cellulare che può aiutare i soccorsi nell’individuare la zona in cui intervenire. Da ricordare inoltre che tra i principali fattori che aumentano il rischio di annegamento vi sono la sopravvalutazione delle proprie abilità natatorie, l’assunzione di alcol e stupefacenti e il mancato controllo dei bambini da parte degli adulti.

Le 8 azioni “salvavita” che tutti possono compiere. In Europa si verificano ogni anno circa 400.000 arresti cardiaci (60.000 in Italia) e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi con il defibrillatore1. E’ fondamentale quindi che chiunque assista a un arresto cardiaco, intervenga subito con alcune semplici azioni: se non c’è pericolo, avvicinarsi alla persona da soccorrere; chiamarla e scuotere leggermente la parte inferiore del corpo; se non risponde, osservare il torace per capire se respira; se non risponde e non respira normalmente chiamare il 112; seguire le indicazioni dell’operatore e, se possibile, attivare il vivavoce; se possibile, chiedere ai presenti di portare il DAE; sovrapporre le mani al centro del torace della persona da soccorrere; iniziare il massaggio cardiaco con braccia tese e 2 compressioni al secondo, senza staccare l mani dal torace; se e non appena disponibile accendere il DAE e seguire le istruzioni.

La nuova legge sui DAE. Gli aspetti essenziali per migliorare il primo soccorso, come la mappatura e la geo-localizzazione dei DAE, la loro maggiore diffusione, il potenziamento della formazione sul primo soccorso rivolta a tutti i cittadini e la sua introduzione obbligatoria a scuola, l’obbligo per il 118 di fornire ai cittadini le istruzioni telefoniche per riconoscere l’arresto cardiaco, per fare il massaggio cardiaco e per utilizzare i DAE fanno già parte della nuova legge approvata definitivamente dal Parlamento lo scorso 29 luglio. IRC ha contribuito alla definizione dei contenuti della proposta di legge, grazie al lavoro svolto in collaborazione con la Commissione Affari Sociali della Camera.

Molte di queste innovazioni sono presenti anche nelle nuove linee guida europee sul primo soccorso recentemente aggiornate e pubblicate da European Resuscitation Council (ERC), di cui IRC è parte, sulla base delle raccomandazioni di International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR).

1 Indagine Unioncamere-InfoCamere (2019)

2 Rifugi e bivacchi del Club Alpino Italiano (CAI)

3“Survival after out-of-hospital cardiac arrest in Europe – Results of the EuReCa TWO study”

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32027980/

IRC (Italian Resuscitation Council) – Gruppo italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare, nasce nell’ottobre del 1994 con lo scopo primario di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in Italia. L’Associazione coinvolge medici di diverse discipline e infermieri attivamente impegnati nel settore della rianimazione cardiopolmonare intra ed extra ospedaliera. L’attività di IRC si integra con quella di analoghe associazioni italiane e straniere e in modo particolare con quella di European Resuscitation Council. Italian Resuscitation Council, in media organizza ogni anno 10.000 corsi BLSD (Basic Life Support/Defibrillation) formando oltre 120.000 persone. Dal 2019 fa parte dell’elenco delle società scientifiche accreditate presso il Ministero della Salute. www.ircouncil.it

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