Dallo Statuto dell’Associazione Italian Resuscitation Council.

Articolo 3, comma 1

Scopo primario dell’Associazione è quello di salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della rianimazione cardiopolmonare e cerebrale (RCP) in Italia, la promozione della collaborazione interdisciplinare e interprofessionale e l’ottimizzazione delle risorse a tale fine.

Dalla Costituzione della Repubblica italiana.

Articolo 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Le guerre accompagnano da sempre la storia del genere umano.

Nonostante l’evoluzione tecnologica e sociale, con forme sempre più complesse e articolate di organizzazione politica, la guerra persiste come comportamento atavico ma attuale finalizzato alla risoluzione apparente della competizione tra popolazioni per l’accesso a risorse di vario tipo. Da quando si sono formate, le tribù dividono le altre confinanti tra amici-alleati o nemici-rivali per garantirsi e controllare acqua, cibo, successo riproduttivo, materie e scambi di merci. Siamo ancora membri spesso inconsapevoli di mille tribù.

Gli esiti di tale comportamento preistorico producono inevitabilmente morte e distruzione che appaiono un prezzo inevitabile e necessario solo a chi non lo deve pagare di persona e sulla propria pelle. L’ultimo conflitto mondiale, una catastrofe immane generata totalmente dall’umanità, aveva lasciato nella memoria collettiva la consapevolezza della intollerabilità delle sofferenze patite e aveva creato le premesse per modalità alternative di risoluzione dei conflitti basate sulla concertazione, il compromesso, la mediazione, il rispetto di diritti fondamentali e condivisi. Da questa memoria, che allora era vivissima, è nata la Costituzione del nostro Paese. Quella memoria, col passare delle generazioni e con la lontananza fisica, geografica e morale dai tanti conflitti successivi, si è andata progressivamente spegnendo anche nel continente che aveva generato i mostri della Seconda guerra mondiale. Le guerre, sempre più vicine e frequenti, dimostrano la loro insensatezza e l’istintivo, cieco disprezzo per la vita di chiunque venga collocato dall’altra parte della barricata, del confine, dell’idea. Non muoiono solo i soldati nel pieno delle loro vite e potenzialità ma muoiono persone non coinvolte dai combattimenti se non per essere nate e vissute nel tempo e nel luogo sbagliato. Muoiono anziani, bambini, donne, famiglie intere; muoiono gli operatori sanitari che soccorrono e curano sul territorio e negli ospedali; muoiono i giornalisti che cercano di vedere, descrivere, narrare.

Italian Resuscitation Council nasce per “salvaguardare la vita umana” combattendo, specificatamente, l’arresto cardiaco, cioè l’inizio della morte di una persona. Lo fa studiando, formando e coinvolgendo tutte le risorse disponibili per salvare anche solo poche vite, in un tentativo spasmodico e coordinato di strapparle a una morte altrimenti inevitabile. Lo fa in qualsiasi contesto, verso qualsiasi vittima, con tutti i mezzi possibili, con qualsiasi alleato condivida gli stessi fini. Una associazione che nasce con queste finalità non può rimanere insensibile di fronte a decine di migliaia di morti assolutamente evitabili; non può non interrogarsi se “salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della rianimazione” non implichi anche la diffusione di una cultura migliore e più evoluta di quella della guerra tribale; una cultura che non provochi morti evitabili e distruzione di risorse, infrastrutture, reti umane di competenze; una cultura apertamente schierata a favore della vita delle persone e contro chi, protetto e arricchito nei rifugi privilegiati di una mistificata politica, le interrompe per un volere arbitrario e preistorico.

Con questo unico e semplice intento, che riteniamo difficilmente in contraddizione con lo Statuto della nostra Associazione e con lo spirito dell’Articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana, nata e risorta dalle macerie e dai cadaveri di una guerra mondiale, i membri dell’attuale Consiglio Direttivo di IRC:

– aderiscono a “R1pud1a“, la campagna lanciata dall’associazione EMERGENCY che promuove l’adesione all’Articolo 11 della Costituzione italiana e invita le istituzioni e i cittadini a ribadire il “NO alla guerra” e a impegnarsi attivamente per la pace, la diplomazia e la giustizia;

– sottoscrivono l’appello “Break the selective silence on the genocide in Gaza”, pubblicato su The Lancet il 16 agosto 2025, con lo scopo di denunciare gli effetti umanitari, catastrofici e indiscriminati della guerra nei territori palestinesi;

– invitano chiunque ritenesse queste motivazioni ragionevoli e condivisibili a considerare di fare altrettanto e a manifestarlo il prossimo 21 settembre, “Giorno internazionale della Pace” delle Nazioni Unite.

Il Consiglio Direttivo di
Italian Resuscitation Council

Scarica la lettera a firma del CD IRC